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Atonement: un amore perduto per l’immaginazione

Fotografia di Manuel Monfredini

Atonement è un romanzo pubblicato nel 2001 dallo scrittore britannico Ian McEwan, ambientato nel 1935 e diviso in tre parti che si riferiscono rispettivamente a due momenti della vita dei personaggi: accusa ed espiazione. Il racconto evidenzia come troppa fantasia possa distruggere vite e amore.

La protagonista di Atonement, Briony Tallis, è una tredicenne con la passione per la scrittura, che trova radici soprattutto nella fervida immaginazione che caratterizza la ragazzina. A farle compagnia nella propria vita, c’è la sorella maggiore Cecilia, di cui è innamorato il compagno di college Robbie Turner.

Dopo aver accidentalmente ricevuto in consegna una lettera privata in cui il ragazzo aveva annotato epiteti volgari e dalla sfondo sessuale su Cecilia, la sorellina si convince che l’amico sia un pervertito. Da qui, ha inizio una vera e propria ossessione verso Robbie, visto come un elemento poco affidabile.

Nonostante l’avvicinamento e chiarimento tra Cecilia e Robbie, che sugella una nuova storia d’amore, arriva ben presto un’accusa fortissima: Briony difatti assiste ad una violenza sessuale ai danni di Lola, amica di Cecilia, da parte di un individuo misterioso. Ormai la tredicenne si è convinta di come Robbie sia potenzialmente pericoloso e punta il dito contro il ragazzo, nonostante l’innocenza di quest’ultimo: la critica mossa verso il fidanzato della sorella è frutto di una vera e propria convinzione di Briony del suo coinvolgimento all’interno dello stupro. La famiglia Tallis, dunque, volta le spalle a Robbie, il quale vive la più completa solitudine dopo avere perso anche la fiducia della sua Cecilia.

La fantasia di Briony si dimostra non essere innocente, non si limita soltanto alle pagine di qualche libro o ad un sogno ad occhi aperti: l’adolescente si convince delle proprie “visioni” e lascia che queste vengano immediatamente spacciate come realtà. L’accusa gravissima mossa nei confronti di Robbie è talmente convincente da fare credere all’intera famiglia che il ragazzo sia effettivamente colpevole di un reato tanto terrificante; ma più di tutto, la fantasia di Briony ha spezzato le catene di quella che sembra essere sempre la forza più grande: l’amore.

La prima espiazione avviene per lo stesso Robbie, che cerca di dimostrare la sua bontà d’animo arruolandosi nell’esercito, con l’idea di riconquistare la propria amata. Sfortunatamente il giovane piomba ben presto nella follia, lasciandosi andare in un ospedale.

La seconda espiazione, invece, riguarda la stessa Briony: ormai adulta è tormentata dai rimorsi per il danno che la propria immaginazione ha procurato. Lavorando come infermiera, si avvicina ad un mondo dove conosce finalmente compassione e saggezza. La sorella Cecilia e il fidanzato Robbie, ormai in congedo, si rifiutano però di perdonare la ragazza, ponendo fine anche a quell’amore che c’era tra sorelle.

Ma qui il colpo di scena: Robbie è in realtà morto durante la Grande Guerra e Cecilia è rimasta in lutto per poi perdere tragicamente la vita a causa di una bomba. Non c’è mai stato, quindi, un incontro tra sorelle a distanza di anni. L’unico modo quindi che Briony ha trovato per poter espiare la propria colpa, è stato quello di pubblicare in un libro tutte le vicissitudini provocate da lei stessa: nel proprio romanzo svela anche il nome del vero violentatore di Lola, oggi purtroppo marito della ragazza e quindi non più accusabile.

Briony ha distrutto l’amore in tutte le sue forme, per colpa di una fantasia che era ormai diventata ossessione: come avesse di fronte agli occhi un velo di nebbia, la ragazza vedeva il mondo non per come era, ma per come se lo immaginava. Le sue chimere si sono fatte spazio, sgomitando il vero amore che legava Robbie a Cecilia e la stessa Cecilia alla propria sorellina. Non solo, hanno anche distrutto l’integrità di una famiglia e hanno condannato la giovane coppia a vivere di dolore, senza potersi più amare in libertà. Laddove l’estro distruttore di una tredicenne ha preso piede, più persone hanno dovuto rinunciare all’amore.

Manuela Spinelli

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