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Fino all’ultimo ricordo

Fotografia di Filippo Ilderico

Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind) è un film del 2004 diretto da Michel Gondry e interpretato dalle star hollywoodiane Kate Winslet e Jim Carrey. Vincitrice agli Oscar per la miglior sceneggiatura (di Charlie Kaufman) nel 2005, quest’opera cinematografica racconta l’esperienza subconscia di un uomo, Joel Barish, che tenta di eliminare dalla propria mente i ricordi della sua ultima relazione con l’impulsiva e fantasiosa Clementine Kruczynski.

Joel, timido e introverso, ha sempre la faccia immersa nel suo block notes che non fa leggere a nessuno dove scrive e disegna i suoi pensieri e le sue emozioni. Clementine, vivace e spontanea, si tinge periodicamente i capelli di colori altrettanto vivaci e spontanei ed è terrorizzata dall’idea di non riuscire a vivere la sua vita a pieno. I due sono uno l’opposto dell’altra e la loro relazione non durerà molto prima che Joel smetta di fidarsi di una ragazza così impulsiva e Clementine si annoi con un tipo così inquadrato.

Dopo l’ultima litigata e la fine della loro storia Joel cerca di rimettersi in contatto con Clementine, ma scopre che, grazie a una clinica specializzata nella cura di cuori spezzati, la Lacuna Inc., la ragazza ha eliminato ogni ricordo di lui dalla sua memoria, non essendo più nemmeno in grado di riconoscerlo vedendolo o parlandoci. Preso dallo sconforto, Joel decide di fare lo stesso.

La procedura consiste nel catalogare ogni oggetto che riporti alla memoria ricordi della relazione grazie ai quali gli specialisti possono creare una mappa nel cervello del paziente e la notte stessa, dopo averlo fatto addormentare con dei sonniferi, usarla per cancellare ogni traccia di Clementine dal suo cervello.

Cominciano a riaffiorare alla memoria le tracce dei primi tempi della storia tra i due. Momenti di tenerezza, di passione, di conforto, di gioia, di amore. Joel non è più disposto a dimenticare Clementine, vuole ricordare. Così passa in rassegna tutta la loro relazione, da quando si sono lasciati a quando si sono visti per la prima volta, tentando di imprimere dentro di sé tutti i momenti speciali che non vuole vengano cancellati dalla sua memoria, scorgendo tutti gli errori e le disattenzioni, imparando. Il film è quindi un racconto onirico su un uomo che, pentito della sua scelta, cerca in tutti i modi di mantenere viva nella sua memoria l’ex fidanzata. Nel subconscio di Joel, i due saltano continuamente da un ricordo a un altro, mentre ogni cosa intorno a loro si sgretola.

Giocando con le riprese, il montaggio e gli oggetti di scena, Gondry riesce a costruire un’atmosfera alcune volte apocalittica, altre semplicemente onirica, all’interno del cervello del protagonista, in cui può cominciare a diluviare mentre si è seduti sul divano del soggiorno e ci si può trovare col proprio letto, ancora in pigiama, su una spiaggia innevata.

La mente di Joel è un luogo in cui tutto può succedere, come la mente di ogni essere umano: possono sparire i volti delle persone e ci si può trovare improvvisamente in un luogo diverso da dove si era un secondo prima. È così che i due amanti tentano di sfuggire al sistema della Lacuna Inc. nascondendosi in ricordi che non fanno parte della loro storia, come l’infanzia: Joel ha 4 anni e piange costantemente per attirare le attenzioni della madre stando seduto sotto il tavolo della cucina, mentre Clementine diventa l’amica della madre. Addirittura in un’altra scena sempre appartenente alla memoria infantile, i due vengono lavati dalla madre di Joel in un gigantesco lavandino, come due neonati in corpi di adulti in miniatura.

Pur avendo messo in atto il loro piano Clementine viene cancellata dalla memoria di Joel, ma forse non del tutto. La mattina dopo la procedura si rincontrano “per caso” sulla spiaggia di Montauk, il luogo dove si erano incontrati la prima volta. È San Valentino, i due non si riconoscono, ma immediatamente si sentono attratti l’uno all’altra. Quel giorno, Joel scrive sul suo diario: “Oggi non sono andato al lavoro. Ho preso un treno per Montauk. Non so perché, non sono un tipo impulsivo.”

Elena Marras

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