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Creare rapporti è un viaggio dentro sè stessi

Il film Chiamami col tuo nome ha ricevuto un consenso unanime alla sua uscita nel 2017. La pellicola drammatico-sentimentale, diretta da Luca Guadagnino, racconta la storia di Elio (Timothée Chalamet) alle prese con il delicato e talvolta sofferto rapporto con Oliver (Armie Hammer) durante un’estate italiana trascorsa nelle campagne del Cremasco.

Fotografia di Devon Divine

Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name) nasce come adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di André Aciman. Fra tutte le candidature ricevute, è stata la sceneggiatura di James Ivory a vincere il premio Oscar come miglior sceneggiatura non originale.

Il regista è il celebre Luca Guadagnino. Inizialmente ingaggiato solo come consulente di location, Guadagnino ha poi assunto la regia unica, facendo di questa pellicola la terza parte della sua “trilogia del desiderio” (dopo Io sono l’amore del 2009 e A Bigger Splash del 2015).

Elio Perlman è il protagonista, un adolescente italoamericano che trascorre l’estate in una villa nelle campagne vicino a Crema. Il padre è un professore di archeologia che ogni anno ospita uno dei suoi studenti impegnato nella redazione della tesi di dottorato. Nel corso delle vacanze del 1983, lo studente americano che trascorre l’estate insieme alla famiglia Perlman è Oliver. Il ragazzo è un ventiquattrenne sveglio, intelligente, esuberante e di bell’aspetto, agli antipodi rispetto all’introverso e riflessivo Elio.

Durante le giornate estive trascorse insieme, tra i due si instaura un complesso e fragile rapporto di attrazione e repulsione. La cornice delle vicende è sempre la villa immersa nel verde della campagna, le strade, i vicoli, il paese, dove si respira un’aria di autentica vacanza italiana.

L’atteggiamento distaccato di Oliver spesso disorienta Elio, confuso anche dai sentimenti che lui stesso prova. Quando i due si baciano la situazione non sembra chiarirsi affatto, anzi Elio fa un passo indietro, cercando un effimero conforto tra le braccia di Marzia, una sua amica d’infanzia.

Le cose cambiano quando Elio scrive un messaggio a Oliver per cercare di recuperare il loro rapporto. Quest’ultimo gli da appuntamento a mezzanotte e i due ragazzi passano la notte insieme, chiamandosi l’uno con il nome dell’altro, in un tacito e mutuo scambio d’affetto.

Il resto delle giornate estive passa in serenità e spensieratezza. Ma sul legame che i due hanno finalmente creato incombe la fine del soggiorno di Oliver. Dopo gli ultimi tre indimenticabili giorni passati a Bergamo, Elio vede partire Oliver alla stazione. Reduce dallo straziante addio, il ragazzo torna nella villa in campagna, dove ad aspettarlo c’è il padre che lo consola.

Durante l’inverno, a casa della famiglia Perlman arriva una chiamata: è Oliver che li saluta e annuncia il suo prossimo matrimonio con l’ex fidanzata. Elio rimane affranto dalla notizia, ma Oliver gli confida di non averlo dimenticato affatto. Tanti sentimenti contrastanti attraversano la mente e il volto di Elio, sofferente per la loro relazione impossibile, ma anche felice per ciò che ha provato per e con Oliver.

La trama ricalca la classica storia d’amore estiva, resa però più profonda dalla complessità dei personaggi. Il tutto incorniciato da scorci di autentica italianità, i cui luoghi e atmosfere fanno da degna cornice alla storia. L’animo tormentato di Elio è sempre in primo piano. La sua intelligenza, il fatto di essere più maturo rispetto alla sua età e la propensione a una continua e incessante riflessione lo rendono tanto acuto quanto confuso. Soprattutto quando entra in gioco il rapporto con l’enigmatico e sfuggente Oliver.

Chiamami col tuo nome è un viaggio alla scoperta dell’altro e di sé stessi, un’esplorazione in cui si mettono in gioco i propri sentimenti e il proprio corpo, in un fragile equilibrio pronto a spezzarsi. Il discorso finale del padre di Elio svela, però, che vale la pena correre questo rischio, perché anche il dolore per una rottura altro non è che il riflesso di tutto ciò che c’è stato di bello. Se si conquista una medaglia, che è qualcosa di prezioso, bisogna accettarne entrambe le facce.

Martina Costanzo

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