Editoriale
Giù le mutande, tutti in strada, «cosa sogni nelle fogne?», missione fallimento, godere, disastro, utopia.
Sono – parafrasate – alcune parole di Cosmo nella sua canzone Puccy Bom e ce ne serviamo per inaugurare questa rubrica, ispirata anche nel titolo dall’energia caotica del pezzo cosmiano. Accanto, Altre identità, a sottolineare la dissonanza, che è l’unica definizione dell’identità contemporanea che ci interessa. Perché nella dissonanza c’è una forza che appartiene a questo presente ed è il desiderio di rottura, rumore e rivendicazione.
I cambiamenti e i dibattiti della contemporaneità su etnia, femminismi, gender, orientamento sessuale, spiritualità e classe sociale sono accompagnati dalla sensazione di assistere a qualcosa che mette radici. Non stiamo vivendo in qualche sorta di parentesi rivoluzionaria accessibile a pochi: la necessità di cambiare visione sulle dinamiche sociali e culturali in cui gran parte delle ultime generazioni è cresciuta batte inesorabilmente anche alle porte di chi tenta ancora di girare lo sguardo.
La letteratura è, da sempre, reagente e proposta. Che percorsi sta battendo negli ultimi anni? Come si inserisce e come vitalizza il presente? I romanzi, i racconti e la poesia di questo decennio mettono l’accento sui linguaggi, la crossmedialità, la nonfiction fiction, l’urgenza di raccontarsi, la dismissione del filtro, la frammentarietà a servizio della rivendicazione di un’identità molteplice, plurima, fluida. Queste sono le parole chiave dei prossimi appunamenti mensili, funzionali a orientarsi e a capire come la letteratura stia intercettando i fermenti attuali.
Insomma, la line-up per Puccy Bom – Altre identità prevede un libro al mese e l’eccesso, l’intensità, la corsa, l’incertezza e un non lo so come il “no” più definitivo che si riesce a dare.
[*hostess/steward di volo finto lowcoast*]: Seat back, relax, and enjoy your flight.
Giulia Annecca