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LA MORTE DI CHARLEY

Cosa ne sarà di CharleyChe cadde mentre lavorava E dal ponte volò e volò sulla strada Suoni meccanici e metallici scandivano la mattinata del cantiere e dei suoi operai. Piccoli...

IO

Poi fu un dolore che inchiodava il cervello, talmente deciso che sembrava lo stesse riposizionando nel suo ricetto cranico.In principio fu la luce. Una pugnalata agli occhi che in  pochi...

IL PASSAGGIO PEDONALE

Quando la mattina vado al lavoro trovo sempre tanto traffico. In tutto devo percorrere solo quattro chilometri, ma spesso a Roma ci si impiega anche una buona mezz’ora per coprirli...

MARMELLATA

In quel momento il tempo rallenta, addensandosi. I secondi cominciano a scivolare via lentamente, come la goccia di marmellata sul piatto quando è pronta. Vorrei alzare quel piatto e passarci...

TRENO

I polsini della camicia blu oltremare accompagnano i polsi olivastri, mani lunghe scorrono le pagine di un bel volume, elegante, blu con le rifiniture dorate.Non riesco a leggere il titolo...

LO SPECCHIO

Muro, destra, muro, sinistra, muro, indietro. Muri a destra, muri a sinistra, muri pastosi, muffiti, fracidi. Trascinava dietro il suo filo, novello Teseo guidato da una novella Arianna. In quella...

LA TORTORELLA

Quel pomeriggio d’estate, in una campagna calabrese, il sole bruciava sulla pelle dei contadini che raccoglievano i frutti della terra. Non c’era una macchia d’ombra nei campi e si aveva...

IN APNEA

Monica afferra la giacca in pelle, lanciata la sera prima sulla sedia della camera. Se la mette dando le spalle allo specchio. Si dà un’occhiata veloce solo prima di uscire...

ALBA

Tutto ciò che le rimaneva era la preghiera. Sedeva su una sedia di vimini in un angolo della stanza, ingobbita dagli anni. Le dita rugose scorrevano i grani del rosario...

CHIOCCIOLA

Uscì di casa nella sera. Il portoncino si chiuse alle sue spalle, con un clangore irrispettoso verso il silenzio della strada. Il cielo, non ancora tutto nero, portava uno spesso...

IL GIARDINO DI MARIANGELA

Contavo le margherite nel mio giardino. Faceva un caldo bestiale quell’estate e stare in casa era impossibile, tutti cercavano riparo dall’afa nei praticelli, sotto agli ulivi e ai peschi, o...

L’INFARTO DI NINÌ BENGASA

Era maggio. O aprile inoltrato? Non ricordava mai la data precisa. Resta il fatto che il verde acido della collina gli trafiggeva la vista. Allora non poteva far altro che...