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E forse il mare è dentro di lei: la rabbia nata dal rock Måneskin

Fotografia di Elena Sofia Ricci

L’ascesa dei Måneskin da Sanremo all’Eurovision ha portato al successo brani sia in italiano che in inglese, da I wanna be your slave a Zitti e buoni, passando per Beggin’ e Coraline.

Dopo il trionfo a Sanremo e all’Eurovision, la giovane rock band Måneskin ha scatenato scintille su tutte le piattaforme, oltre che nei concerti del tour europeo che non sono stati cancellati a causa delle restrizioni per il Covid-19. Le canzoni che hanno avuto più successo sono, per ovvi motivi, quelle cantate in lingua inglese dal frontman Damiano David: oltre alla hit Zitti e buoni, quindi, si sono diffuse nelle radio di tutto il mondo I wanna be your slave, per cui è stata registrata anche una versione assieme al padrino del punk Iggy Pop, e Beggin’, la cover dei Macdon del 2008, la quale è a sua volta una cover di una canzone dei Four Season risalente al 1967 – il cantante dei Four Season era Frankie Valli, che da solista ha sbancato con Can’t Take My Eyes Off You e altri brani di successo. Non sono da dimenticare inoltre i brani cantati in lingua inglese già presenti nel primo album del gruppo romano, intitolato Il ballo della vita, che già li aveva messi sulla buona strada del tutto esaurito ai concerti.

Non è una sorpresa che, nonostante l’ostacolo della lingua italiana nella maggior parte dei brani, l’intero album hard rock da cui è tratta Zitti e buoni sia stato ascoltato e scaricato in ogni parte del mondo. A questo punto, si capisce che la lingua in cui venga cantata una canzone non rappresenta per nulla un limite se ciò che viene trasmesso non ha confine. Coraline è uno di questi pezzi che è stato tradotto e sentito ovunque.

Coraline è una canzone dedicata a una ragazza che nasconde dentro di sé puro caos. La ragazza a cui è ispirata la canzone non si chiama davvero Coraline, a giudicare da quanto raccontato spesso dagli stessi Måneskin durante le interviste. Il nome è stato scelto solo per la musicalità del suo suono, ma poco importa: questa ballad rock, come le altre canzoni dell’album Teatro d’ira – Vol. I, serve a dar voce alla rabbia, al silenzio di qualcuno che in pace non è, né con se stesso, né con il mondo. Coraline è una canzone sulla fragilità, a cui difficilmente si dà giustizia in scena, ma anche sulla sua contrapposizione, cioè la resistenza contro un dolore incredibilmente intenso, così forte da far crollare chi cerca di combatterlo.

Il brano inizia con una sorta di supplica da parte del cantante: Dimmi le tue verità, Coraline. E pian piano viene delineata dalle sue parole la figura della ragazza.

Coraline bella come il sole
Guerriera dal cuore zelante
Capelli come rose rosse
Preziosi quei fili di rame amore portali da me

Se senti campane cantare
Vedrai Coraline che piange
Che prende il dolore degli altri
E poi lo porta dentro lei

Combattiva e forte come la luce del sole: così viene descritta. Forte al punto da custodire dentro di sé il dolore altrui e non trovare altro modo di sfuggirgli se non piangendo. Non è per tutti andare avanti / con il cuore che è diviso in due metà. Non è banale come sembra quel che si vuole dire in questi versi: con queste parole si dà forza alla ragazza che sembra debole, ma non lo è. Che ha solo bisogno di qualcuno che la sostenga e le faccia tirare fuori la sofferenza che prova, convincendola a rivelare le sue verità.

A questo punto la canzone cambia. Parte il riff di chitarra che accende la miccia per l’esplosione di hard rock nel brano e il cantante la segue:

E ho detto a Coraline che può crescere
Prendere le sue cose e poi partire
Ma sente un mostro che la tiene in gabbia
Che le ricopre la strada di mine

Ma Coraline non vuole mangiare no
Sì Coraline vorrebbe sparire

Il tono della canzone si innalza così come il cantato di Damiano David, in armonia con il caos che la canzone sta raccontando nel ritornello, insistito dall’anafora del nome Coraline. Il cantante chiama il suo nome a squarciagola come per gridare aiuto:

E Coraline piange
Coraline ha l’ansia
Coraline vuole il mare ma ha paura dell’acqua

Ma qualsiasi aiuto esterno potrebbe essere inutile, perché d’altronde forse il mare è dentro di lei. E lei è l’unica che sarebbe in grado di fermare lo tsunami di dolore che vuole travolgerla. Anche la seconda parte del ritornello riprende l’immagine dell’acqua per descrivere la forza sovrastante della ragazza:


E ogni parola è un’ascia
Un taglio sulla schiena
Come una zattera che naviga
In un fiume in piena
E forse il fiume è dentro di lei, di lei

Il cantante si offre di salvarla, di essere fuoco, freddo e anche un soldato o le sue stesse armi pur di combattere il dolore che tiene dentro.

E in cambio non chiedo niente
Soltanto un sorriso
Ogni tua piccola lacrima è oceano sopra al mio viso

E in cambio non chiedo niente
Solo un po’ di tempo
Sarò vessillo, scudo
O la tua spada d’argento

Anche l’aiuto da parte di qualcuno caro può essere faticoso da accettare se le cadute abbattono Coraline al punto da farle credere di non meritare alcun sostegno. L’ultimo pezzo del brano è sofferto e potente, l’immagine di un castello che promette a Coraline una possibilità di liberarsi dal caos, di rivivere una pace dentro di sé:

Ha perso il frutto del suo ventre
Non ha conosciuto l’amore
Ma un padre che di padre è niente
Le han detto in città c’è un castello
Con mura talmente potenti
Che se ci vai a vivere dentro
Non potrà colpirti più niente
Non potrà colpirti più niente

Il messaggio dei Måneskin è che, nonostante le cadute, la resa non appartiene a quelli come Coraline, che continuano a combattere e a rialzarsi.

La band del chiaro di luna pubblicherà un nuovo album alla fine dell’anno, il secondo volume di Teatro d’ira, e quello che ci si aspetta è grande: in questi mesi i Måneskin sono cresciuti a dismisura, sia come musicisti rock che in popolarità. Hanno dimostrato di saper conquistare letteralmente tutto il mondo con la radiosità e l’energia della gioventù dalla loro e niente più, semplicemente celebrando libertà d’espressione e parlando la lingua internazionale del rock.

Teresa David

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