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La maschera dell’inquietudine: lo sdoppiamento della vita e del personaggio

Fotografia di Luca Torriani

Der Blonde Eckbert, favola romantica, venne pubblicata nel 1797 dall’autore tedesco Ludwig Tieck. L’opera racconta le devastanti conseguenze di una decisione sbagliata.

Bertha è una giovane ragazza, tanto buona quanto goffa: non riuscendo a trovare il proprio posto nel mondo, fugge di casa venendo poi accudita e “adottata” da una vecchia signora. L’anziana donna possiede un cane di nome Strohmian e un particolare uccello canterino capace di deporre uova al cui interno sono contenute pietre preziose. Venuta a conoscenza di questa particolare fortuna, Bertha decide di rubare il pennuto e scappare nuovamente in cerca di una nuova esistenza.

Anni dopo, la donna è sposata con il cavaliere Eckbert, di fascino fisico e mentale non indifferente, e i due coniugi sono impegnati a raccontare la singolare storia al loro caro amico di vecchia data, Walther. Da questo momento, la trama subisce un profondo cambiamento trasformandosi da racconto leggero a cupa condizione dell’animo, evidenziando inquietanti dettagli sui personaggi. Difatti Walther, di fronte ad una Bertha che non riesce a ricordare il nome del cane della sua “madre adottiva”, stupisce i due sposi (e il lettore) pronunciando il nome dell’animale domestico.

Si susseguono allora una serie di eventi particolarmente oscuri, dalla morte di Walther per mano di un sospettoso Eckbert, fino ad un nuovo incontro tra il cavaliere e un misterioso soggetto: Hugo. Ben presto, il protagonista omonimo della favola si renderà conto di quante somiglianze leghino il nuovo amico al primo, ormai deceduto, fino a scoprire che le due identità fanno parte di una sola. Infatti, sia Walther che Hugo sono proiezioni e maschere della vecchia signora, nonché strega, la quale anni prima aveva cresciuto con amore e pazienza Bertha, prima che la ragazza compisse il suo tradimento.

Il dualismo delle anime incorporate in un’unica entità, capace di sdoppiarsi e sconvolgere le vite altrui, non è l’unico presente all’interno della vicenda. Anche la storia d’amore di Eckbert e Bertha, apparentemente felice, nasconde un macabro segreto: i due, su confessione della strega, altro non sono che fratellastri. Moglie e marito uniti, inconsapevolmente, da una relazione incestuosa, incapaci dunque di trovare una reale serenità sotto il velo d’illusione creato intorno a loro. Le amicizie e l’esistenza dei due coniugi si sdoppiano come a formare due immagini opposte allo specchio, appartenenti tuttavia alla stessa fonte.

Non solo: i personaggi di Eckbert e Bertha risultano essere estremamente complementari. Da un lato, nella prima parte della favola, Eckbert si presenta come un uomo risoluto, composto, silenzioso. D’altra parte, Bertha conserva ancora quello spirito giovanile, animando la serata in compagnia di Walther con la sua intensa e curiosa storia e quindi rappresentando il colore più acceso nella tavolozza che compone la tela della serata in compagnia. Poi, avviene lo scambio: Bertha, scioccata dalla conoscenza che Walther possiede del suo passato, si isola ancora di più dal resto del mondo, chiudendosi nel mutismo, nella paura, nel senso di colpa riaffiorato. Invece, il cavaliere spezza le catene della sua apparente tranquillità, lasciando che il panico e il terrore si manifestino in maniera accesa e violenta, arrivando anche al punto di uccidere il proprio amico più caro pur di garantire alla moglie il silenzio più totale sulla vicenda passata. Allo stesso modo, anche la strega incarna una vera e propria dicotomia: una signora anziana, di buffe apparenze ma dalle nobili intenzioni, che prende in cura una ragazza in estremo bisogno di aiuto. Poi, una fredda anima in cerca di vendetta o forse soltanto desiderosa di impartire una lezione, stravolgendo completamente la vita della “figlioccia”.

Lo specchio è andato in frantumi e rimangono alla fine della storia solo alcuni pezzi di una trama sconnessa e distrutta, come su di un palcoscenico dove si svela un solo attore dietro a due maschere differenti.
I due coniugi erano in origine solo uno, una famiglia, destinati ad essere uniti solo dal legame di sangue. La strega era una donna sola e in solitudine, ora sdoppiatasi per perseguire il suo scopo finale.

La strada, dapprima percorsa insieme da Bertha ed Eckbert, ora si è spaccata in due, lasciandosi dietro il vuoto ed un bivio misterioso senza fine.

Manuela Spinelli

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