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Kirchner: la prostituzione nella bruttura delle forme

Die Brücke: una denuncia senza filtri della società borghese attraverso l’uso di figure spigolose, fredde e impersonali.

A cavallo tra Otto e Novecento, nel vivo dell’Espressionismo tedesco, Kirchner indagava con la sua arte l’esperienza della vita cittadina: un’esperienza soffocante e spaventosa per la sua impersonalità. Tramite i tratti tipici della Brücke esprime proprio l’angoscia e il decadimento umano causato dalla vita cittadina.

In particolare tale tema si declina nell’opera Cinque donne per strada attraverso appunto figure di donne: cinque prostitute in attesa. Le donne, rese con tratti duri e spigolosi, appaiono in una bruttezza deformante. Le loro vesti – pellicce ed esagerati cappelli – sono totalmente nere e contrastano con lo sfondo verde. Sebbene siano dipinte una accanto all’altra Kirchner mostra la solitudine di queste donne: non uno sguardo di intesa, non una parola si coglie tra loro, ma solo uno sguardo fisso sul nulla. Secondo gli studiosi l’artista avrebbe voluto cogliere, con quest’opera, una delle tante che esplorano l’ambiente di una grande città, la degenerazione morale e l’inaridirsi dei sentimenti umani.

L’opera presenta i tratti tipici dell’Espressionismo tedesco: l’espressione dell’animo umano senza filtri e la volontà di denuncia verso la società, soprattutto verso la società borghese che vede il valore della bellezza nell’arte come un valore consolatorio, portano infatti gli espressionisti alla rinuncia di tale bellezza. Ecco allora comparire i tratti spigolosi e i forti contrasti di colori tetri che rendono le figure fredde e impersonali.

Per comprendere la portata di questo ingresso del brutto nell’arte basti confrontare questa rappresentazione con quella data da Toulouse-Lautrec della prostituzione. Pur indagando il tema all’interno dei café chantants di Parigi, Lautrec, assiduo frequentatore di questi ambienti, mostra uno sguardo molto più commosso e simpatetico verso queste donne, connotate da colori vivaci e delineate tramite tratti meno aspri nonostante la solitudine che si può cogliere in alcuni dipinti.

Elena Sofia Ricci

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