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Risonanze interiori: Für Alina di Arvo Part

Fotografia di Filippo Ilderico

La musica di Arvo Part, uno degli esponenti di spicco dell’avanguardia musicale sovietica, nel 1968 attira le ire della censura. Part entra in un lungo periodo di silenzio, ripensa il suo rapporto con la sperimentazione e ritornando alle origini della musica occidentale. Dopo un lungo inverno, vede la luce Für Alina, punto di non ritorno nella cammino compositivo di Part.

Il lungo silenzio di Arvo Part non fu solo dettato da questioni di censura politica, il compositore estone si accorse che la sua adesione totale alla serialità post-weberniana lo stava portando in un vicolo cieco. L’obiettivo della ricerca di Part diventa quello di sfrondare la musica dal superfluo per puntare alla semplicità e alla purezza dei mezzi compositivi.

Für Alina, per pianoforte solo, segna una svolta all’interno della produzione del compositore di Tallin. Per la prima volta fa capolino la tecnica dei tintinnabuli (dal latino tintinnabulum ‘campana’). Seguendo questa tecnica, Part struttura le sue composizioni creando due voci: la prima è la linea melodica che necessita di un sostegno, mentre la seconda è costruita sulle note della triade che si combinano con la melodia secondo regole matematicamente prestabilite. Si viene così a creare una continua oscillazione fra la dissonanza e la consonanza. Le due voci sono complementari e allo stesso polarizzate. Esse formano una monade unitaria, ma allo stesso tempo sono due elementi distinti che si rispecchiano l’uno nell’altro. Part, riferendosi alla prima e alla seconda voce dei suoi tintinnabuli, afferma che uno più uno è uguale a uno.

Für Alina è un brano dall’apparente semplicità, anche dal punto di vista grafico. Due pagine, occupate da poche note nere che non indicano però il tempo a cui devono essere eseguite. Ogni esecutore è lasciato libero di ricreare la durata e il microcosmo sonoro creato da Part secondo la sua sensibilità interiore. L’esecutore può anche decidere di ripetere la composizione a diverse altezze dilatando l’esperienza dell’ascolto. Nella musica di Part il fattore ritmo non esiste. Al suo posto troviamo il tempo che diventa in questo caso un non tempo. La dimensione temporale si espande e si contrae, è lasciata libera di respirare.

L’esecutore e l’ascoltatore devono immergersi in una dimensione totalmente interiore, la musica di Part è intrisa di una forte religiosità. La leggerezza e la freschezza di Für Alina nascono da un lungo e tormentato percorso di meditazione, da una profonda rilettura della propria esistenza e del proprio percorso di vita.

Dopo aver lottato contro il proprio limite creativo ed essere stato messo a dura prova dagli insuccessi e dalle critiche del regime sovietico Part decide di ripartire da capo. Dopo aver a lungo indugiato nella cerebralità della musica atonale Part abbraccia l’impalpabilità della purezza. Für Alina immerge l’ascoltatore in una dimensione di leggerezza quasi ultraterrena ma che affonda le radici nella drammaticità della limitatezza umana.

Mattia Sonzogni

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