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L’irrequieto amore cosmico di Florence

Cosmic Love è il singolo dell’album Lungs (2009), il primo di Florence + the Machine. Una canzone in bilico tra luce e buio, un brano di oscurità costellata di astri celesti morenti, sospesa nella penombra di un crepuscolo.

Florence
Fotografia di Adrian Kirkegaard

No dawn, no day, I’m always in this twilight.

Cosmic Love è il singolo ufficiale dell’album Lungs (2009), il primo del gruppo britannico Florence + the Machine, composto appunto da Florence Welch, dalla tastierista e compositrice Isabella Summers, dal chitarrista Robert Ackroyd e dall’arpista Tom Monger – evoluzione del duo Florence Robot and Isa Machine da cui era partito il progetto artistico.

Sulla musica rock drammatica di questo pezzo si posa il testo del gruppo londinese, prima con delicatezza, poi con una voce sempre più intensa man mano che la metaforica oscurità avanza. Si tratta di un testo autobiografico composto dalla carismatica cantante dalla chioma ramata: l’amore oscuro di cui si parla è infatti quello che si è poi tristemente concluso in una rottura definitiva tra lei e il suo fidanzato, tematica matrice anche di brani del secondo album Ceremonials (2010).

Florence Welch è una cantautrice pop e rock fuori dagli schemi e così sono anche i suoi testi. Fin dagli esordi, la cantante si distingue non solo per la sua presenza scenica eclettica ed elegante nei concerti, ma soprattutto per i testi profondi e poetici cantati con una particolare voce dalle sfumature inconsuete. Florence è un mezzosoprano dalle tonalità estese, perfettamente conciliante alla complessa produzione musicale da cui solitamente è accompagnata – caratterizzata soprattutto dall’utilizzo singolare dell’arpa su melodie pop, che ricopre le canzoni del gruppo di un’atmosfera magica e surreale, come si può sentire soprattutto dalle versioni acustiche come questa.

Con lo stile che la contraddistingue, Florence racconta del suo amore irrequieto per il suo fidanzato storico. Un amore tagliente come una spada nei suoi momenti di luce intensa – Florence lo paragona più ad una stella cadente – che però si è consumata quasi del tutto, accecandola al punto da lasciarla disorientata nel buio:

A falling star fell from your heart and landed in my eyes.
I screamed aloud as it tore through them and now it’s left me blind.

Quest’amore cosmico non ha speranza di incontrare di nuovo un’alba, non ha cioè possibilità di rinascere in una nuova forma, ha assorbito ogni tipo di luce e di energia spaziale:

The stars, the moon, they have all been blown out you left me in the dark.

Una tale confusione la costringe a tracciare una sorta di mappa per sfuggire (o per vivere a pieno, seppur con sofferenza) questo amore, un piano per uscirne in qualche modo. Una mappa cosmica, perché fatta di stelle, metafora per gli unici punti di riferimento rimasti a farle luce in un periodo così difficile:

I took the stars from my eyes, then I made a map, I knew that somehow I would find my way back.

Non è così semplice però evadere dal buio, soprattutto quando il buio è così accogliente per la nostalgia d’amore di cui è imbevuto. La confusione della cantante viene infatti marcata dalla continua iterazione dei pochi versi che compongono il testo, ma con un’intensità ritmica e vocale sempre più elevata, poiché il desiderio di cambiare le cose in effetti cresce di continuo, ma non si risolve mai se non nella staticità sentimentale di lei. Florence allora conclude la canzone con un verso importante, che chiude tutto in un circolo vizioso, decidendo di rimanere all’ombra di questa relazione – In the shadow of your heart, canta Florence – al costo di continuare ad amare l’uomo al suo stesso ritmo:

I heard your heart beating, you were in the darkness too, so I stayed in the darkness with you.

La canzone quindi non ha un epilogo felice per nessuno dei due: si tratta di un amore forte, sì, ma tossico, che non lascia respiro a nessuno dei due. Diverse altre canzoni di Florence + The Machine toccano il tema dell’amore tossico e addirittura della violenza che dilania la relazione, come Kiss with a fist e What kind of man. Queste canzoni in nuce spiegano come una persona possa essere riuscita ad affrontare questo tipo di esperienze affettive e come con la musica, ma anche la poesia in questo caso, possa dare un senso a tutto ciò che porta dolore.

Teresa David

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