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Bang Bang, tra finzione e realtà

Bang Bang, resa celebre nella versione di Nancy Sinatra dal film Kill Bill, scritto e diretto da Quentin Tarantino, è una canzone di Cher del 1966 che racconta di una relazione che affonda le sue radici nei giochi dell’infanzia e che cresce e matura fino all’età adulta, quando i giochi di finzione arrivano a ferire realmente.

Bang bang
Fotografia di Annie Spratt

Bang bang è conosciuta da molti come la suggestiva colonna sonora di Kill Bill, volume 1, scritto e diretto da Quentin Tarantino; tuttavia il successo e la popolarità del brano hanno avuto inizio addirittura vent’anni prima dell’uscita – nel 2003 – del film del regista statunitense. Tarantino scelse per il suo film la versione di Nancy Sinatra, in cui la particolare voce della cantante si unisce al leggero suono di una chitarra nell’edizione che risale al 1966, quando esce nell’album How does that grab you.

Per quanto celebre e coinvolgente, la sua non è la versione originale della canzone: nello stesso anno in cui anche Nancy Sinatra ha pubblicato la sua interpretazione, Sonny Bono ha scritto musica e testo di Bang bang per sua moglie Cher che ne è stata dunque la prima grande interprete. La cantante statunitense ha scalato le classifiche grazie a questo brano ottenendo numerosi riconoscimenti e vendendo più di tre milioni di copie; questo l’ha condotta a pubblicarne varie interpretazioni, di cui l’ultima nel 1987, oltre vent’anni dopo la prima uscita.

Da allora sono state tantissime le citazioni o le cover del brano, Bang bang è stata reinterpretata da Bon Jovi, Frank Sinatra, Paul Weller e in tempi più recenti da artisti come Lady Gaga, Paolo Nutini, Dua Lipa o David Guetta. In Italia le reinterpretazioni più rilevanti sono state quella di Mina e di Dalida alla fine degli anni sessanta. Nonostante i numerosi adattamenti Bang bang rimarrà eternamente legata ai nomi di Cher e Nancy Sinatra, che con le loro voci e personalità così diverse hanno donato una potenza unica al brano, riscuotendo un enorme – e meritato -successo.

La storia che racconta Bang bang è una vicenda di amore e di dolore: è delineato un rapporto che affonda le sue radici nella prima infanzia e nel brano, attraverso allegorie e ricordi, si ripercorre quella che è, a tutti gli effetti, la relazione di una vita. I due protagonisti all’inizio della canzone sono due bambini di cinque e sei anni che trascorrono felicemente i giorni della loro infanzia, i due con armi giocattolo si feriscono, in un gioco privo di ferocia, che vede prima perdere uno e poi perdere l’altro: nel primo ritornello il bambino spara primeggiando sulla compagna, nel secondo la situazione appare rovesciata. Le note di Bang bang procedono, scandendo le vite, sempre intrecciate, dei due individui e la coppia giunge all’età adulta. La sfera del gioco è abbandonata e i due bambini, ormai cresciuti, si sposano, ma qualcosa colpisce la moglie: il marito improvvisamente la abbandona.

Bang bang, he shot me down
Bang bang, I hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, my baby shot me down

Il ritornello del brano che ricorda i giochi di ruolo dei due bambini assume ora un altro significato e quel “bang bang” privo di violenza e crudeltà nell’infanzia, diventa il dolore di una donna che non può conoscere le cause del suo abbandono e si scontra con la crudezza della fine dell’amore di una vita. La ferocia di quell’ultimo e decisivo colpo la disarma e la abbandona con la consapevolezza che il suo compagno, presente fin dall’infanzia, non tornerà più indietro impedendole anche di rivolgergli un ultimo e disperato saluto.

Ludovica Amico

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