
Umberto Boccioni (1882-1916) racconta, attraverso una serie di opere dal carattere femminile, il pilastro fondamentale della sua vita: sua madre.
In svariate opere, tutte ricollegabili al suo periodo romano, Umberto Boccioni rappresenta sua madre come simbolo e incarnazione di tutti i valori, i principi e gli affetti che possono trasmettere i genitori e i nonni, con un particolare studio della luce attraverso l’analisi della realtà in ogni sua micro-particella.
I soggetti più frequenti per Boccioni sono ciclisti, giocatori di calcio e stazioni, specchio dei precetti del movimento futurista, a cui l’artista aderirà. Nel corso della sua vita e attraverso le sue produzioni Boccioni analizza il corpo umano ricollegandolo all’universo femminile e in particolare all’utilizzo frequente del soggetto “madre”. Con alcune opere dedicate alla rappresentazione di sua madre, l’artista esprime sia il suo primo stile divisionista con brevi linee e puntini ma anche il suo stile più maturo che sarà poi richiamo al futurismo. Controluce o Busto della madre, Tre donne e Costruzione orizzontale: in questi e altri quadri dell’artista la madre è rappresentata anziana, con un lungo abito scuro e i capelli grigi-bianchi raccolti in uno chignon.
Controluce o Busto della madre è un dipinto olio su tela del 1909 nel quale Boccioni conduce uno studio sulla luce e sulla scomposizione della realtà attraverso tocchi di colore parallelamente alla rappresentazione di sua madre, girata di schiena e con il viso semi-rivolto allo spettatore, come pilastro portante della famiglia e generatrice di vita. L’accostamento dei colori e gli effetti di luce ricordano lo stile e la tecnica divisionista di Balla, Segantini e Previati.
Tre donne, opera autografa del 1909-1910, oggi si trova collocata alla Banca Commerciale di Milano. Il dipinto raffigura la madre, la sorella dell’artista e Ines, la sua amata. Queste tre donne rappresentano l’emozione e il cuore dell’artista: esse sono gli affetti a lui più cari, pur nella loro diversità di età e di modo di porsi. Anche quest’ultimo quadro rappresenta giochi di luce dati da una fonte luminosa, meno vivace e più soffusa, che integra le figure con l’ambiente. L’importanza del quadro è dovuta al cambiamento che in esso l’artista opera nel suo stile, da quello divisionista a quello futurista.
Infine, il cambiamento in atto nello stile e nella tecnica di Boccioni culmina con Costruzione orizzontale (poi Volumi orizzontali) del 1911-1912. Questo olio su tela comparve nel 1914 nella rassegna di “Lacerba”, rivista letteraria italiana fondata a Firenze nel 1913 da Giovanni Papini e Ardengo Soffici. Costruzione orizzontale rappresenta la madre in chiave futurista: la scomposizione della realtà è finalmente evidente e viene accentuata dal contrasto tra il chiaro del giallo e lo scuro del blu e del nero.
Leila Ghoreifi