
Nel 1835, William Turner dipinse L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni avvenuto il 16 ottobre 1834, evidenziando il concetto romantico di “sublime” e realizzando un connubio tra l’incendio devastatore e la tranquillità del mare.
Il quadro, attraverso gli occhi dell’artista, presente al momento dell’incendio, mostra un fatto storico dipinto con grandi masse di colore.
La scena è focalizzata sui ponti del Tamigi, accentuando l’episodio con schizzi di colore in acquarello e matita. Arancione e giallo marcano il fuoco, mescolato con l’azzurro-verde del cielo e del mare: quasi non si distinguono le fiamme impetuose e la serenità del cielo.
Un’enfasi drammatica è data dalle persone, accorse a vedere l’incendio devastatore.
Le fiamme rompono la tranquillità del fiume Tamigi. La natura diventa protagonista, la sola e unica che abbia il controllo su tutto e sull’uomo, il che rende la scena di una drammaticità fatale.
La visione sembra molto offuscata: nel quadro il Parlamento incendiato al centro è colto nel momento in cui un repentino colpo di vento fa piegare le fiamme verso l’acqua, integrandole al Tamigi e allontanandole dall’abbazia di Westminster, di cui si vedono le torri, avvolte, come tutta la scena, in cortine di fumo. Forma e spazio sono definiti da macchie di colore puro e intenso. Tutta la superficie è animata dall’agitarsi di forze cosmiche, che coinvolgono e devastano gli oggetti in un turbine di luce, aria e colori.
William Turner ha voluto trascendere i fatti naturali in un mondo fluido, nel quale circolano elementi che appaiono tremolanti e spettrali, portando una forza evocatrice di quelle energie assolute e disgreganti che avranno massima diffusione nella sua piena maturità artistica.
Leila Ghoreifi