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Nel giardino segreto sboccia la primavera

Il film Il giardino segreto è la trasposizione cinematografica del 1993 del celebre romanzo The Secret Garden (1910) dell’autrice anglo-americana Frances Hodgson Burnett. Una storia classica, tra fiaba e racconto di formazione, ambientata in un magnifico e rigoglioso giardino primaverile dove Mary, la protagonista, impara a prendersi cura di sé stessa e degli altri.

Fotografia di @penguinuhh

La pellicola Il giardino segreto (1993), diretta da Agnieszka Holland, è la terza trasposizione del famoso romanzo della Burnett. Il classico della letteratura per ragazzi ha avuto (e ha tutt’ora) una fama così duratura che nel 2020 è stato nuovamente trasformato in un film, diretto da Marc Munden e con Colin Firth.

La protagonista è Mary Lennox, un’indisponente bambina di dieci anni che vive nell’India coloniale con i genitori, che a malapena si occupano di lei. La vita cambia quando la sua famiglia muore a causa di un terremoto e Mary è costretta a trasferirsi in Inghilterra dal signor Craven, lo zio rimasto vedovo, che diventa il suo nuovo tutore.

Nella tipica ambientazione inglese di una grande (e misteriosa) casa di campagna, l’orfana è costretta ad affrontare una realtà per lei del tutto nuova, dove non viene più servita e riverita come in passato ma deve imparare a cavarsela da sola. Mary è curiosa e testarda e, nonostante il divieto della governante (Maggie Smith), riesce a intrufolarsi nella camera da letto della zia defunta, dove trova un’insolita chiave.

Un pomeriggio, la bambina scopre una misteriosa porta chiusa: una volta varcato l’uscio si ritrova nel giardino che sua zia curava quando era ancora in vita, ora ridotto a un groviglio disordinato di piante. Da quel momento, grazie all’aiuto di Dickon, il fratello di una domestica, Mary inizia segretamente a prendersi cura del piccolo angolo di terra.

Intanto, all’interno della casa si continuano a sentire pianti e lamenti sinistri. Mary, stanca di non ricevere risposte dalla governnate, una notte decide di seguire i rumori. Si ritrova così nella camera di un bambino che piange: i due scoprono di essere cugini e Colin racconta alla bambina di essere costretto a letto a causa di una grave malattia.

In realtà Colin non è affatto in punto di morte. Il bambino soffre enormemente la distanza emotiva che suo padre, il signor Craven, ha deciso di porre tra di loro dopo la morte dell’amata madre. Mary vuole aiutare il cugino e, per convincerlo di non essere affatto malato, lo coinvolge nella cura del giardino segreto insieme a Dickon.

I tre bambini iniziano a passare lunghe giornate all’aria aperta e immersi nella natura, risistemando il giardino per riportarlo all’antico splendore. Tra di loro si forma un solido legame di amicizia che culmina nell’impresa di far tornare Colin a camminare autonomamente. Al suo ritorno, il signor Craven, invece che punire Mary per aver messo in pericolo la vita di suo figlio, si commuove alla vista di Colin in salute e del giardino rifiorito della moglie.

La trama è costruita su linee semplici, dal momento che è comunque tratta da una narrazione per ragazzi. Mary costituisce il vero centro emotivo di tutta la storia, fondata di fatto sul suo arco evolutivo. Il carattere scontroso e viziato di Mary viene mitigato giorno dopo giorno non solo dalle cure di Martha, la giovane domestica che le insegna a essere più autonoma e indipendente, ma soprattutto dal giardino, che sembra avere una sorta di potere curativo sia sul carattere di Mary che sui disturbi psico-fisici di Colin.

Tanto nel romanzo quanto nel film è assolutamente centrale il tema della natura, al quale è connesso quello della crescita. Lo scorrere delle stagioni e l’occupazione pratica in un contesto naturale influenza profondamente i vari personaggi, che imparano e scoprono cose nuove sul mondo che li circonda e su loro stessi. 

L’ambientazione naturale quasi fiabesca è amplificata dalla fioritura primaverile del gradino, che si carica di forti valenze simboliche. A ciò si aggiunge la componente magica, costituita dalla presenza di molti animali e dal singolare dono di Dickon di comunicare con loro, quasi fosse una versione innocente e totalmente de-sessualizzata del dio mitico Pan.

Lo spettacolo della natura che rinasce dopo un lungo e freddo inverno ha da sempre sull’uomo una funzione profondamente guaritrice, perché anticipa il tanto desiderato risveglio dopo un periodo di inerzia forzata e rinsalda la speranza in un futuro più mite. La primavera è forse il momento dell’anno più atteso, quando il mondo rifiorisce di una bellezza che si riflette anche nello spirito. Nella storia di Mary, la scostante e arida bambina inizia a crescere, come un piccolo germoglio nel giardino, sino a sbocciare.  

Martina Costanzo

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