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Lo Spirito e la Carne

Fotografia di Filippo Ilderico

Tratto dal controverso romanzo del greco Nikos Kazantzakis The Last TemptationThe Last Temptation of Christ è un lungometraggio del 1988 firmato Martin Scorsese. Il cineasta, attraverso questa pellicola: «mette a nudo l’intensità del suo legame con la religione cattolica, con i suoi simboli e le sue credenze, traducendo il tutto in termini cinematografici» [1].

Martin Scorsese con The Last Temptation of Christ racconta le vicende di Gesù di Nazaret, interpretato da un trentatreenne Willem Dafoe, seguendolo negli ultimi tre anni della sua vita. Il Messia, all’interno dell’opera, viene inquadrato attraverso una prospettiva radicalmente diversa rispetto alla totalità dei suoi antecedenti cinematografici. «In genere ciò che il cinema ha restituito di una tale e complessa figura è un’immagine sbiadita, imprigionata nella propria autoreferenzialità di icona sacra e, dunque, inamovibile dal simulacro che la tradizione, ecclesiastica e non, ha fatto di lei nel corso dei secoli» [2]. Scorsese, in questa pellicola vuole entrare, nel vero senso della parola, nella testa del Cristo; «non si basa sui Vangeli» l’operazione che cerca di attuare è quella di una «esplorazione immaginaria dell’eterno conflitto spirituale» [3].

Più che Dio, il Nazareno di Scorsese è in primis un Uomo, un Uomo che viene costantemente e violentemente invasato dal Padre e che non riesce a sopportarne il dolore. Questo Gesù non vuole essere il Messia, odia il Padre suo e lo combatte costruendo croci per i romani. Per la prima volta nella storia del cinema, lo spettatore, è messo di fronte «ai dubbi, alle titubanze del giovane falegname di Nazareth, tanto impreparato ad andare incontro al suo destino» [4]. L’occhio della cinepresa è costantemente puntato sull’interiorità del Redentore: il luogo del conflitto tra la natura divina e quella umana è la sua anima.

Questa scissione spirituale che attanaglia il Gesù di Scorsese sembra essere ricucita solo in seguito al viaggio tra gli eremiti del deserto. È tra la sabbia ed il vento che vengono scacciati i serpenti dell’anima: ora l’Uomo ha accettato di diventare il Messia. Solo a questo punto, accompagnato Giuda (Harvey Keitel), il suo più grande amico, può partire e, insieme, andare alla ricerca nelle terre d’Israele della terribile strada tracciata dal padre. Nella pellicola, per portare a termine la missione divina, è necessario che il calice più amaro venga bevuto da Giuda; il disegno del Padre non può dirsi compiuto se l’apostolo non tradisce il suo Rabbi. 

Il Figlio deve essere ricongiunto al Padre tramite l’atroce vincolo della croce; ma sul Golgota Gesù «cade vittima della tentazione più subdola e pericolosa (L’ultima tentazione): è Satana in persona a tendergli la mano, offrendogli in cambio della sua sofferenza e del suo dolore la felicità di una vita normale, libera dal peso della divinità» [5]. Sul letto di morte sarà ancora volta Giuda a ricondurre questo angosciato Gesù sulla retta via, convincendolo a riabbracciare la croce per adempiere al suo destino messianico. 

Addentrandosi nelle intense riflessioni suscitategli dal Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini, Martin Scorsese «ricava la sua versione della figura di Cristo, che esige sia umana, affinché la sua divinità venga messa alla prova nel mondo degli umani» [6]. La parte divina del Gesù scorsesiano non prende il sopravvento sul lato umano, invero lo esalta mettendone in risalto «la debolezza e il carattere finito dell’essere uomini» [7].

Sembra infatti che questo Gesù più che possedere la natura del Dio sia impossessato dal Dio, tutto il percorso effettuato dal personaggio è in fondo un processo di scarnificazione ascetica e purificatoria dell’uomo affinché si ricongiunga con il Padre. Questo Cristo rinuncia a quell’ultima tentazione di una vita e di una felicità borghese per diventare il Salvatore sopportando l’atroce supplizio della croce. 

È così che l’Uomo abbandona coscientemente il suo essere Uomo, è in questo modo che finalmente, attraverso un’apoteosi di luci, il Figlio si riconcilia al Padre nel Regno dei Cieli. Tutto si è compiuto. 

Simone Noris


[1] Thomas Sotinel, Maestri del cinema: Martin Scorsese, Chaiers du Cinema, 2010
[2] https://cinema.tesionline.it/cinema/article.jsp?id=220
[3] Martin Scorsese, The Last Temptation of Christ, Universal, 1988
[4] https://cinema.tesionline.it/cinema/article.jsp?id=220
[5] Ibidem
[6] Thomas Sotinel, Maestri del cinema: Martin Scorsese, Chaiers du Cinema, 2010
[7] https://cinema.tesionline.it/cinema/article.jsp?id=220

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