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Le luci di Rio: immersione nel mondo delle favelas multicolor

Fotografia di Filippo Ilderico

Due artisti olandesi, Haas & Hahn, decidono di trasformare una delle favela più soggette alla criminalità in qualcosa di unico, speciale. Il progetto che prende forma nel 2013, chiamato “Back to Rio”, crea un contrasto formidabile con la suggestione nel panorama brasiliano.

A partire dal 2005, Haas e Hahn decisero di intraprendere un impresa colossale: ripitturare un’intera collina di una favela di Rio de Janeiro, quella di Via Cruzeiro, più soggetta alla criminalità

Agli inizi del Novecento si decise di demolire i corticos, luoghi di perdizione, contagio delle malattie e minaccia dell’ordine sociale, e molti abitanti che abitavano lì furono costretti a stabilirsi sulla collina Morro da Providencia, dando vita alla prima favela.

Ma il problema continuò a esistere. Il giornalista Joao Augusto Mattos Pimenta definì le favelas come «fuoco generatore di tutti i mali» e «lebbra dell’estetica» [1]. La scrittrice Maria Hortencia do Nascimento, nel suo libro Impressoes de uma assistente social sobre o trabalho na favela, sostiene che «per essere la città di Rio così meravigliosa, le favelas sembrano più miserabili e sordide di qualsiasi altra». [2]

Dalla storia delle favelas, i due artisti olandesi decisero di dar vita a questo progetto che potesse trasmettere non più il lato negativo rappresentato dai media come gli spari tra le gang locali, ma l’energia e il cuore pulsante di Rio di un tempo.

Il progetto consiste nel dipingere la maggior parte delle favelas di quella zona (Via Cruzeiro) con colori variopinti, obliqui e verticali, che ricordano i colori delle scuole di samba che si esibiscono al Carnevale di Rio de Janeiro. [3]

Per iniziare, gli artisti olandesi hanno disegnato uno schema delle favelas e avviato una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di raggiungere centomila dollari, dando così lavoro agli abitanti dello slum di Rio. Un gruppo di venticinque giovani della zona ha aderito al progetto contribuendo a trasformare una piazza di 34 case. [4]

Il progetto è ancora work in progress e alcuni abitanti del posto appoggiano questa iniziativa perché sono convinti che si possa riportare dalle ceneri la Rio dei colori, del carnevale, del samba, piena di allegria, e poter così dimenticare per un secondo la drammatica situazione che dilaga nelle favelas.

Leila Ghoreifi


[1] Leonardo Boccia, La chiave di Orfeo: il cinema dallo spirito della musica negli anni Cinquanta del Novecento a Rio de Janeiro, «Biblioteca teatrale», 2011
[2] Ibidem
[3] Alberto Riva, Seguire i pappagalli fino alla fine, Il Saggiatore Editore, 2011
[4] https://youtu.be/VvLOysYs6YU



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