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La metamorfosi di Tyler, The Creator con Flower Boy e IGOR

Fotografia di Filippo Ilderico

Tyler, The Creator, sorprende l’intero mondo dell’hip-hop contemporaneo con gli ultimi due album, stravolgendo così il mito che si era creato attorno al suo personaggio, considerato offensivo e inappropriato per i suoi testi.

Un personaggio fuori dal comune Tyler, The Creator, nome d’arte del rapper Tyler Okonma, originario di Los Angeles, classe 1991. Debutta da solista con l’album Goblin nel 2011, in cui rappa sui dialoghi con il suo fittizio psicanalista Dr. TC, riprendendo il suo precedente lavoro Bastard. Nel 2007 ha fondato il collettivo Odd Future Wolf Gang Kill Them All, abbreviato spesso in Odd Future, di cui fanno parte Frank Ocean e altri rappers, DJ e cantanti. La musica del Tyler più giovane deriva ancora ad una mentalità cruda e maschilista a giudicare dai testi misogini e omofobi, pieni d’odio e di battute sullo stupro. Yonkers è il brano più conosciuto perché più dibattuto da questo punto di vista. Si è così creato un mito negativo attorno al suo discutibile personaggio, essendo incline a trattare in maniera pungente temi così delicati.

Non è quindi così strano che un personaggio sconvolgente come lui abbia rivoluzionato all’improvviso tutto il suo stile, nel 2017, con l’album Flower boy.

Flower boy è l’anticamera su cui sfocia anche IGOR, l’album pubblicato agli inizi del 2019, con cui il rapper completa la sua metamorfosi. Ha lasciato sbocciare una parte di sé oscura forse anche a se stesso fino a poco tempo prima.

Già con l’album Cherry Bomb del 2015 si iniziano a percepire profondi cambiamenti, ma è con Flower boy che attira nuove attenzioni, trova nuove vie di libertà. Svela al pubblico il Tyler più introspettivo, come si può capire dal testo di 911/Mr Lonely, scritto assieme a Frank Ocean: parla di sentimenti di vuoto e di solitudine, di amore, e in particolare della sua sessualità, della sua attrazione verso un ragazzo bianco. E l’album IGOR non fa che accentuare questi temi, il tutto accompagnato da uno stile musicale molto più melodico.

Dal Tyler, The Creator, rappresentante di un provocatorio progressismo velato della mascolinità tossica della società moderna, enigmatico e imprevedibile, si è trasformato lentamente in un personaggio nuovo per tutto l’ambito musicale hip-hop di cui fa parte. Lascia a bocca aperta tutti, scandalizza il pubblico, ma in modo diverso rispetto a come ha fatto in passato col testo di Yonkers. Dall’uso ossessivo di espressioni offensive come “faggot” (usato ben duecento volte nei testi di Goblin), è passato al raccontare l’amore per un ragazzo. Ma è Tyler, The Creator a farlo, nel suo modo originale e senza filtri.

Il testo di Glitter, per esempio, suona come una vera dichiarazione d’amore. I ain’t got time!, nell’album Flower boy, contiene un distico in cui si denuda, lui stesso riconosce di sconvolgere il pubblico che lo conosce:

«Next line will have ‘em like “Whoa” / I’ve been kissing white boys since 2004» [1]

Suona come una frustata di verità in contrasto con tutto il suo passato musicale. Garden Shed, che racconta appunto di un capannone del giardino, metafora della sua omosessualità nascosta, a cui allude con questo e altri pezzi del brano:

«All my friends lost / They couldn’t read the signs / I didn’t want to talk / I tell ‘em my location and they ain’t want to walk / Truth is, since a youth kid, thought it was a phase» [2]

Ed ecco che con i testi di IGOR l’artista californiano espone al meglio la sua natura, come dice lui stesso, di personaggio sorprendente in quanto fucking walking paradox [3]. Completa così la sua transizione artistica, lasciando al pubblico il messaggio di sentirsi liberi con la propria identità e coi propri sentimenti con testi come quello di A boy is a gun, in cui parla del pericoloso colpo di fulmine con un ragazzo («How come you the best to me? I know you the worst for me/Boy, you sweet as sugar, diabetic to the first degree […] Don’t shoot me down» [4]), e di Earfquake, in cui l’amore per l’altro/a è paragonato ad un terremoto.


[1] I ain’t got time!, in Flower Boy, Tyler, The Creator.
[2] Garden Shed, in Flower Boy, Tyler, The Creator.
[3] Yonkers, in Goblin, Tyler, The Creator.
[4] A boy is a gun, in IGOR, Tyler, The Creator.

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