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L’embrione della vita

Negli anni ‘30 Frida Kahlo prende piede nel mondo dell’arte diventando un’artista apprezzata per la sua cruda realtà e per la sua visione che verrà definita surrealista. Tra i suoi quadri, rispecchia le radici azteche L’amoroso abbraccio dell’Universo, la Terra (Messico), io, Diego e il Signor Xòlot, opera del 1949 che ha come tematica principale quella della maternità.

Frida Kahlo rappresenta in questo dipinto le sue origini: l’opera è infatti impregnata di riferimenti alla mitologia azteca e del Messico. I colori dominanti, le varietà di verde e marrone, in contrasto tra loro richiamano le dee creatrici della Terra e della Vita, la dualità tra vita e morte, notte e giorno, sole e luna, uomo e donna.

Nel quadro viene rappresentata la Madre Terra che accoglie in un abbraccio Frida Kahlo, la quale a sua volta abbraccia l’amato Diego Rivera con gesto materno. Un gesto che però è possibile solo nei suoi quadri: Frida non potrà mai essere madre, a causa di un gravissimo incidente di cui è stata vittima a 18 anni e che le ha precluso per tutta la vita la possibilità di avere figli.

Il ruolo di madre viene perciò trasferito nei confronti del partner. Come la donna alimenta la vita così l’uomo, che ha sulla fronte il terzo occhio, ha il compito della saggezza. Simbolicamente l’artista vuole esprimere la complessità del rapporto amoroso tra lei e il compagno e questa differenziazione tra il ruolo maschile e quello femminile.

Dietro queste figure è rappresentata la dea Madre della terra azteca, Cihaucoatl, scolpita nella pietra, e a un livello ancora superiore si trova la Madre Universale, che sovrasta i due protagonisti e la dea e li avvolge tutti in un abbraccio.

Nella mitologia azteca Cihaucoatl, la donna serpente, più volte rappresentata da Frida nei suoi dipinti, è dea della fertilità e protettrice delle madri, in particolare delle donne che morivano di parto. La Grande Madre o Madre Universale è invece una divinità femminile primordiale, che si concretizza in forme molto diverse in una vasta gamma di culture, civiltà e popolazioni di varie aree del mondo.

In primo piano sulla sinistra è ritratto il cane di Frida, Itzcuintli Senor Xòlotl, altro elemento della mitologia azteca rappresentata nel dipinto: è il guardiano del mondo dei morti, prende la forma di un cane per poter osservare il mondo terrestre e sul suo dorso i morti vengono trasportati di notte nel mondo degli inferi. Nel dipinto, Xolotl ha anche il compito di vegliare sul rapporto amoroso tra Frida e Diego. Il simbolo del cane è una caratteristica dell’arte di Frida Kahlo, profonda amante degli animali, presenti in molti suoi quadri come elemento importante del folclore mesoamericano e della sua mitologia.

L’intento di Frida Kahlo è quello di far sì che ogni singola persona si riveda nel suo quadro con le proprie origini e il proprio presente, positivo o negativo che sia, in quanto tutto questo forma l’essere della persona; in questo caso particolare il suo messaggio è «Io ti consegno il mio universo», ossia il suo modo di vedere la realtà.

Frida rappresenta la Terra Madre come artefice e creatrice della vita stessa e delle creature che abitano questo mondo. L’artista affermerà che «La rivoluzione è l’armonia della forma e del colore e tutto esiste, e si muove, sotto una sola legge: la vita».

Leila Ghoreifi

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