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Amicizia rovinata: una corrispondenza tra artisti

Fotografia di Filippo Ilderico

Nel 1888 Van Gogh dipinse l’Autoritratto dedicato a Paul Gauguin. In quel periodo Van Gogh si trovava ad Arles, nel sud della Francia, nella famosa casa gialla, dove sperava di fondare, con l’aiuto di altri pittori, un importante centro artistico.

L’ambiente di quel posto lo stimolò a tal punto che Van Gogh convinse Gauguin ad abitare con lui. Gauguin è stato uno dei suoi più grandi amici, ma anche quello che gli provocherà un’opprimente insofferenza, tanto da spingerlo al taglio dell’orecchio.

L’autoritratto rappresenta un Van Gogh malinconico, con lo sguardo fisso rivolto allo spettatore. La sua espressione è un tripudio di elementi in contrapposizione: è statica ma allo stesso tempo gli occhi esprimono lo stato d’animo di vulnerabilità del pittore.

In alto sullo sfondo si trova la dedica all’amico Gauguin. In un autoritratto di Gauguin si legge una dedica a Van Gogh identica. Come con il fratello Theo Van Gogh scambiava lettere, così, con l’amico Gauguin, il pittore olandese scambiava quadri, opinioni, ricordi della loro stessa amicizia.

Il rapporto aveva però iniziato a deteriorarsi da quando Gauguin si era trasferito ad Arles, controvoglia dato il suo progetto iniziale di spostarsi ai Tropici.

La loro amicizia si incrinerà irrimediabilmente per i due caratteri diversi degli artisti: l’evento è segnato dal taglio dell’orecchio da parte di Van Gogh in un momento di rabbia dopo un litigio. 

L’accaduto ha spaventato Gauguin, che ha deciso di aiutare l’amico a farsi ricoverare in un ospedale psichiatrico per poi allontanarsi progressivamente. Il rapporto era troppo deteriorante per continuare a rimanere vicini. 

Leila GhoreifiS


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