Vai al contenuto

Una figlia, due padri, una famiglia normale: Sei come sei.

Disegno di Giulia Pedone per la rubrica Città di Specchi della rivista Il Timoniere
Disegno di Giulia Pedone

In Sei come sei (Einaudi, 2013) Melania Mazzucco racconta la storia di Eva, una bambina di undici anni che, nonostante la giovane età, ha conosciuto il dolore. La bimba decide di prendere un treno e darsi alla fuga: intraprenderà un viaggio nei suoi ricordi, ma anche nel suo presente che, dopo la morte di uno dei suoi due papà, è più vuoto. 

Milano. Sono le nove e mezza e la stazione Pasteur del metrò è ormai quasi vuota, essendo la maggior parte dei pendolari già nei propri posti di lavoro. Eva è una ragazza che frequenta la II B di una scuola media e si sta recando con i suoi compagni a vedere i disegni di progetto di Leonardo da Vinci alla Pinacoteca Ambrosiana. Eva però non ha negli occhi la curiosità che potrebbero avere i suoi compagni: questo perché lei quei disegni li conosce già, glieli ha spiegati suo padre Christian, docente di letteratura latina e amante della cultura, della voglia di sperimentare e, soprattutto, del coraggio di essere sé stesso in ogni situazione.

Eva è la classica adolescente precoce: si sente diversa dagli altri e viene vista come una ragazza che «parla come un libro stampato». Questa diversità a volte la porta a scontrarsi con i compagni, e ciò si verifica anche quella mattinata. Eva decide di ribellarsi e, incompresa da tutti, si dà alla fuga. Sale su un treno abbandonando le professoresse e i suoi compagni con in mente una sola destinazione: Roma. Non è una meta frutto del caso, ma si tratta di un viaggio particolare e speciale, alla ricerca di Giuseppe, il compagno di suo padre, ex modesto cantante punk rock degli anni Ottanta che ora si è ritirato a vivere in un casale sugli Appennini.

Nel corso di questo viaggio, osservando il panorama fuori dal finestrino del treno, Eva ripensa alla sua storia ma fa di tutto per non piangere. È una ragazza tenace e di questa tempra si sono accorti Michele e Sabrina, una giovane coppia alla quale Eva è stata affidata dopo la morte improvvisa di Christian, l’“altro papà” di Eva, figlia di due padri omosessuali e frutto di un utero in affitto.

Christian, dopo un tragico incidente stradale, ha perso la vita e il giudice non ha ritenuto il compagno Giose adatto alla tutela di Eva, costretta a lasciare Roma per essere affidata allo zio. Tutto questo distrugge la serenità alla quale la ragazzina era abituata.

Ecco allora che il viaggio diventa anche un continuo flashback sulla sua infanzia appena trascorsa, sui suoi ricordi e sulla sua famiglia considerata diversa, ma che ai suoi occhi era solo un luogo felice.

In questo romanzo del 2013 Melania Mazzucco punta l’attenzione su un tema di grande attualità e che ha sempre creato numerosi dibattiti. La famiglia rappresentata è una famiglia di due padri: Eva è figlia di una coppia omosessuale ed è serena. Una famiglia normale come le altre ai suoi occhi, ma non agli occhi degli altri. La scuola è il luogo dove maggiormente si creano conflitti, un campo minato per la ragazzina, soprattutto nel periodo del mese di maggio, il mese della “festa della mamma”. La sua era stata una madre biologica a lei sconosciuta, ma non per questo Eva si sentiva meno amata. 

Christian e Giose dopo quattro anni di convivenza si sentono pronti ad avere un figlio, ad amarlo nonostante il possibile giudizio degli altri, perché loro si sentono una famiglia, esattamente come le altre. La scelta dei due uomini viene raccontata attraverso un flashback: i protagonisti si trovano a Budapest, in un museo, davanti ad un quadro raffigurante un padre ed un figlio.

Il romanzo è dunque il racconto di un viaggio di una bambina determinata alla ricerca della sua serenità perduta, considerata diversa da alcuni, ma a lei, in fondo, interessa solo che sia la sua: e forse è proprio questo l’importante, nient’altro.

In Sei come sei  Melania Mazzucco racconta con semplicità, chiarezza e con delicata sensibilità una storia attuale, quella tra un padre e una figlia in un paese che deve affrontare troppi pregiudizi e discriminazioni nei confronti di una figlia di genitori omosessuali: pareri che possono fare male, certo, ma dai quali Eva esce vittoriosa e a testa alta. Viene tratteggiato, inoltre, il tema legato al riconoscimento legale del figlio del partner in una coppia omosessuale, argomento ancora molto discusso e che trascina con sé numerosi dibattiti e polemiche.

La sua è una famiglia Arcobaleno (l’associazione che riunisce e difende le famiglie omogenitoriali dal 2005), e dall’anno di pubblicazione del romanzo alcuni passi avanti sono stati fatti, ma il percorso è ancora molto lungo.

Il personaggio di Eva, delineato da Mazzucco come una ragazzina sensibile ma con un forte carattere, dimostra che un figlio ama incondizionatamente un genitore, scordando il pensiero degli altri o, peggio, le questioni burocratiche annesse.

Attraverso le pagine del romanzo si comprende che il vero pericolo per questi bambini non è l’orientamento sessuale di chi li cresce – d’altronde, c’è solo una cosa veramente importante, ovvero, l’essere come sei, parafrasando il titolo – ma tutti i pregiudizi della nostra società, ancora troppo arretrata e ipocrita: 29 marzo ’19, Verona, ne è la prova.

Alessandro Crea

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.